venerdì 19 ottobre 2012

Vediamo come va.

Vi do il quadro degli incontri, ringraziando tutti i destinatari delle mie richieste per la disponibilità pronta e cortese.
Lunedì 22 ore 10 incontro con la Presidente della Commissione del Consiglio Comunale, Natacha Lampis
Lunedì 22 ore 17 incontro con gli onorevoli Bruno, Cuccureddu, Fois, Sechi
Martedì 23 ore 15 incontro con il Sindaco Lubrano e gli Assessori Canu e Cardi
Mercoledì 24 ore 14.30 Consiglio di Dipartimento

Agli incontri andrò con un delegazione del Dipartimento.

Di cosa vorrei discutere? Degli spazi in primo luogo. Abbiamo bisogno dello spazio per 10 aule didattiche (una per classe, in media di 40 alunni, con un massimo di 60); gli studenti di Architettura hanno bisogno di un tavolo abbastanza grande per disegnare e fare plastici: scusateli, ma hanno scelto di studiare questa disciplina e serve loro quello spazio. Abbiamo bisogno di un'Aula magna per conferenze, seminari, incontri, e di altre aule per proiezioni e attività didattiche collaterali e periodiche (come i Master), degli spazi per i Laboratori (penso ad almeno quattro, che hanno bisogno di attrezzature più o meno complesse) degli spazi per gli studi dei docenti e del personale strutturate, per gli assegnisti, i dottorandi, i collaboratori alla didattica, i "visitatori". Abbiamo bisogno di una biblioteca. Che ci possiamo fare se è questo quel che ci serve? A proposito abbiamo previsto che nessuno studio dei docenti (e neppure quello del Direttore) vada al Santa Chiara.
Tutti in centro? No, alcuni laboratori possono trovare spazio a Tramariglio (uno c'è già). Ma in città serve un'aula magna, un posto pubblico dove possano riunirsi un paio di centinaia di persone, attrezzato, a disposizione di tutti. Non c'è, ed è un vero limite per la città tutta. La chiamerei Aula Magna di Alghero e infatti come come aula magna di AAA sarebbe necessariamente aperta a tutti. Il fatto che io pensi che la destinazione del Santa Chiara debba essere coerente e unitaria (con la bella e difficile sfida di fare una biblioteca congiunta universitaria e comunale), non significa che io creda che non ci si debba preoccupare anche della collocazione dell'Archivio storico; ma la domanda è quale è la destinazione giusta dei locali del Santa Chiara? Una volta fatta la scelta, bisogna anche preoccuparsi di dove collocare l'archivio storico.
Ci sono problemi e costi per la gestione e manutenzione di questi spazi? Ci sono. E quindi passiamo al punto successivo
In secondo luogo dei finanziamenti. Non mi farò trascinare in polemiche di campanile: non ho nulla contro Nuoro, Oristano, Iglesias, Olbia. Non ho titoli e conoscenze per dire come debba essere fatta l'Università diffusa in Sardegna. Posso solo dire che AAA ha esattamente e precisamente tutti i problemi di una sede staccata. Vero è che confina con Sassari e quindi potrebbe essere una sede suburbana; il fatto è che non lo è  (serve ancora parlarne?). Non vogliamo o non possiamo chiamarla sede staccata o distaccata? Gemmata non va bene? Distinta non piace? Separata è inelegante? Disagiata è improprio? Decentrata è vietato? Diffusa è impreciso?  Chiamiamola Gastone. E il finanziamento sia dunque per  le "sedi decentrate e per Gastone". Ripeto non dico che ci debba essere solo Gastone, ma che a Gastone spetti un finanziamento ad hoc perché non sta nella stessa città in cui sta la sede centrale (e per città non parlo di quella definita dai confini amministrativi). E questo dovrebbe valere (se si ritiene che debba esserci una sede universitaria ad Alghero) non per il fatto che Gastone è più bravo di Paperino o è il gagà più elegante di Europa, ma perché si è deciso che è importante che Gastone esista. Poi Gastone - se riappariranno i fondi per le Facoltà migliori, di migliore qualità -  concorrerà a quei fondi e farà in modo di meritarli. E infine - diciamola tutta - non è detta che Gastone (nonostante che abbia molti studenti, tutti frequentanti  e sia l'unico Dipartimento che non ha sede a Cagliari o Sassari, il che non è cosa da poco) abbia gli stessi soldi di Nuoro; potrebbero essere parecchi di meno per molte ragioni e con molte ragioni.

Credo che sia questione di scelta e di volontà politica: ci sono quattro soggetti che devono fare la loro parte.
Il Dipartimento, l'Ateneo, il Comune e la Regione (potremo citarne altri, ma questi sono i principali attori). Ciascuno ha il dovere di dire cosa vuole fare e cosa può fare. Può darsi che non serva un Dipartimento di Architettura ad Alghero, basta dirlo. Può darsi che servirebbe, ma non possiamo permettercelo,  basta dirlo. Può darsi che serva, che possiamo permettercelo, ma che serva un Direttore più magro o più silenzioso, basta dirlo. Appunto dire quel che si pensa. E fare quel che si dice. Noi di AAA ci assumiamo le nostre responsabilità. Crediamo sia nostro dovere chiedere a tutti di assumere le loro. Ci va bene sederci intorno a un tavolo tutti insieme per parlarne. Per parlarne.

 

4 commenti:

  1. Il Tramariglio no, per piacere. È alla stessa distanza, quasi, di Sassari, e non c'è il treno.

    RispondiElimina
  2. Per tranquillizzare. Stavo riferendomi a Laboratori di ricerca. Che magari stanno bene in un luogo appartato. La nostra scelta è stata e non può che essere quella di vivere in città.

    RispondiElimina
  3. Parlare chiaramente fa bene solo alla propria coscienza e a quelle persone che non "amano" AAA. Tra il dire e il fare però c'è sempre di mezzo un mare che comune e regione hanno solo rarissimamente tentato di solcare. AAA in primo luogo deve provare a riacquistare un suo ruolo, centrale ed esclusivo, nella discussione con gli altri enti e l'ateneo, senza intermediazioni o mediatori.. mi sono sbagliato, non riacquistare ma imporre senza se e senza ma...

    RispondiElimina
  4. Mi scusi, ma non capisco; lei (le spiace dirci chi scrive?) sostiene che non dovrei parlare chiaramente. Mi chiede di non parlare proprio? O di parlare in modo oscuro?

    RispondiElimina