domenica 21 ottobre 2012

Cose di cui parlare

Una premessa. Io sono molto contrario all'endogamia.
Come sanno i miei amici sono molto Zelig, mi identifico immediatamente con la comunità cui appartengo.
Ma mi piacciono le identità multiple.
Perché scrivo questo?
Perché non credo che il Comune di Alghero debba necessariamente "utilizzare" il Dipartimento che sta ad Alghero o l'Università che sta a Sassari per tutti o gran parte degli studi, delle ricerche, delle consulenze, delle attività di formazione che servono e che è bene siano presidiati da istituzioni o società di alta qualificazione scientifica e culturale. Non deve essere necessariamente così.
D'altro alto sarebbe "strano" che un Comune ignorasse quel che si fa in un Dipartimento (di Architettura, Urbanistica e Design) che vive nel suo territorio da dieci anni e che dell'attenzione al mondo a alla propria terra (entrambe le cose, sempre) ha fatto una delle ragioni di essere e che riconosce tra i suoi doveri, al pari della didattica e della ricerca, la responsabilità sociale verso il territorio.

Io penso, ma è un'opinione che si potrebbe discutere che si potrebbe definire un accordo - quadro tra AAA (e i suoi numerosi partner) e la città di Alghero.
A partire  dalle moltissime attività che, con accordi con le istituzioni, in modo formale,  in collaborazione con altri soggetti o da soli, o in modo informale, AAA ha svolto in Alghero in questi anni, ricevendo incarichi o producendo consulenze, studi di fattibilità, corsi di formazione, cooperazione in progetti europei e regionali, cooperazione per progetti europei e regionali, accordi con le scuole di ogni ordine e grado, mostre, seminari, workshop, laboratori, attività didattiche varie (dai Master internazionali, agli Erasmus IP, ai laboratori progettuali delle lauree magistrali e triennali), progetti, concorsi, conferenze, Tesi di laurea e di dottorato; tutte attività che hanno prodotto un'imponente mole di materiale che è - ovviamente - nella piena disponibilità della città.

Come dicevo un accordo con AAA non sarebbe solo con AAA, ma con i molti Dipartimenti, le molte Facoltà e i molti centri di ricerca con cui abbiamo rapporti ufficiali, a partire da quelli con cui abbiamo corsi in comune (in Catalogna, in Portogallo, in Francia, in Germania, in Cina).

A scanso di equivoci: questo accordo non servirebbe per finanziare AAA, anzi potrebbe essere a titolo gratuito, lasciando ad apposite convenzioni l'eventuale definizione di attività retribuite. Da parte nostra ci impegniamo alla massima trasparenza nel rendere pubblico l'uso di queste eventuali risorse, che - come quasi sempre facciamo - destineremo - quasi interamente - a borse di studio e assegni di ricerca.

Do un elenco disordinatissimo  e incompleto dei temi su cui abbiamo lavorato e su cui potremmo dare una mano.
Spazi aperti e spazi per l'educazione
Ristrutturazione e riqualificazione
Risparmio energetico 
Biblioteca di tipo nuovo 
Mostre
Inserimento lavorativo (di persone svantaggiate)
Sostegno alla ricerca e alla creazione di lavoro (per laureati)
Spazi della Salute
Progetti per il Calich, Maria Pia, Borgate, Sant’Agostino, Lido
Idee per il PUC
Mobilità
Proposte per l'Architetto di quartiere
Osservatorio sul turismo
Scuole di ogni ordine e grado // formazione
Scuole di ogni ordine e grado // spazi
Scuole di ogni ordine e grado // pertinenze
Partecipazione
Qualità della vita
Design della comunicazione
Acque
Paesaggio
Parco
Nuovi materiali
Internazionalizzazione
Banca del tempo
Riuso e riciclo // ciclotrofio

Ma ce ne sono molti altri (i colleghi possono aggiungere). 
Ripeto - a scanso di equivoci - che quel che propongo non è che ci occupiamo, noi o solo noi, di ciascuna di queste cose; e non propongo neppure che qualcuna di queste cose ci sia affidata. Propongo che le competenze e le relazioni di AAA possano trovare i canali istituzionali per dare una mano alla città e per fornire un sostegno scientifico alla progettazione e alla pianificazione. 

1 commento:

  1. È dimostrato che i politici italiani non riescano a rinnegare la matrice cattolica: la mano destra non sa quello che fa quella sinistra, ed il collegamento col cervello è saltuario ed aleatorio.
    La selezione della classe politica locale è stata condotta, da almeno 35 anni, secondo logiche aberranti, ed uno dei risultati è che tra coloro che ci hanno recentemente anmministrato, ben pochi, o nessuno, abbia saputo valutare i gioielle di famiglia. Tantomeno valorizzarli o acquisirne di nuovi. 
    Alghero è stata davvero la porta d'oro del turismo sardo: ma in tempi in cui  una certa borghesia benestante locale e forestiera, con l'aiuto dei vertici militari, aveva scelto la città come buen retiro: era l'epoca delle ville umbertine e dei fabbricati signorili al di là di piazza Sulis. Molte di queste sono state colpevolmente abbattute, per farci rinomate pasticcerie, per esempio. Un' altra, col suo bel balcone rostrato, attende da anni il suo destino.
    Questo micro cosmopolitismo, unito ad una classe politica in grado di tener lontano Karim Aga Khan e Nino Rovelli dalla predazione di porto Conte, aveva anche la capacità d'insediare realtà professionalizzanti di prim'ordine, quali l'istituto Alberghiero, la scuola d'arte, la scuola di volo Alitalia, l'ospedale nuovo, il sia pur discutibile palazzo dei congressi, tutte cose distutte o squalificate da persone in grado di battersi, secondo loro fino alla morte, per cose essenziali come il catalano (senza offesa, sia chiaro), di dichiarare che il futuro di Alghero sta nell'edilizia, e di vendersi la quota comunale di aeroporto.
    Tutti , ormai, invocano un rinnovamento, ed Alghero ha una nuova amministrazione che penso Lei stimi sinceramente. Ma, mi perdoni, nel farle i migliori auguri, non mi resta che manifestarle il mio pessimismo.

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