sabato 8 dicembre 2012

Ottimismo / Pessimismo

Il mio penultimo post ha provocato un'ondata di ottimismo immotivato.
Non ce ne è ragione.
O meglio: è importante che delle questioni decisive per la sopravvivenza di AAA si discuta con calma e attenzione, che sulla natura e l'estensione dei problemi si convenga; è molto importante.
Ma questo non vuol dire che le soluzioni siano già state trovate o che sia facile trovarle.
Riassumo i nostri problemi in modo schematico:

1. abbiamo una drammatica carenza di spazi: ciò riguarda in primo luogo la quantità, ma anche l'adeguatezza; per l'ennesimo inverno consecutivo abbiamo problemi di riscaldamento che affrontiamo in modo non del tutto accettabile e comunque improvvisato e insufficiente; ma c'è soprattutto un problema di quantità, di metri quadri. E c'è il problema che una sede universitaria ha bisogno non solo di aule per le lezioni, non solo di uffici, ma anche di laboratori, aule informatiche, biblioteca e aula magna. Ha ragione il Magnifico Rettore a dire "resteremo ad Alghero", come - credo - ho ragione io nell'aggiungere: "speriamo sia possibile".
2. abbiamo delle difficoltà per quanto riguarda i servizi e il personale che sono dovuti al nostro essere sede "non centrale": non parlo qui delle risorse finanziarie, parlo dei servizi, dalla posta alla rete alle manutenzioni, che a Sassari possono essere garantiti in modo semplice e che per noi sono un problema quotidiano, parlo del personale che non accetta con facilità di essere destinato ad Alghero, se ad Alghero non risiede; sono questioni che un po' per volta siamo affrontando, ma che ancora ci penalizzano.
3. Abbiamo il problema dei costi aggiuntivi che l'essere sede staccata e relativamente giovane (un fatto che implica che non  abbiamo accumulato un "patrimonio consolidato" in diversi sensi) comporta; dei costi che un modello formativo basato sulla costruzione di un ambiente internazionale e sulla qualità comporta. Noi crediamo di aver diritto a essere inseriti nei finanziamenti regionali per le sedi non centrali.

Come ho sempre detto noi non avanziamo pretese, rappresentiamo problemi; problemi seri, ma non irresolubili, problemi che - tuttavia - ci stanno sopraffacendo, che ci tolgono il respiro e le energie giorno dopo giorno. Non c'è nessuno sul banco degli accusati. Non c'è nessuno che ha il dovere di risolvere questi problemi.
C'è un problema politico e strategico da affrontare.
E quindi è molto utile che ci si dedichi a questi problemi da più parti, con attenzione e senso della misura, ma il nostro gruppo di lavoro per capire se ci sono possibilità concrete di restare ad Alghero o se ci sono altre possibilità, è ancora al lavoro, appunto.

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