martedì 3 aprile 2012

Tredici a tavola

Prima di Pasqua farò un altro post su alcune questioni interne al Dipartimento, ma oggi voglio precisare qualcosa che riguarda il nostro rapporto con l'Ateneo.
Noi di AAA vogliamo che tutti i dipartimenti dell'Ateneo siano rappresentai in Senato. In gennaio ho posto all'incontro dei Direttori la questione, non essendo molto ascoltato, ho poi riproposto per iscritto l'idea che sarebbe stato bene che una modifica di Statuto in questo senso fosse votata prima delle elezioni per il Senato accademico, per rasserenare il clima: anche in quell'occasione non sono stato ascoltato. Subito dopo le elezioni ho dichiarato che sarebbe stata comunque opportuna una modifica dello Statuto che consentisse all'unico Dipartimento non rappresentato di avere un posto in Senato.
Posso ripeterlo? Noi di AAA siamo favorevoli a che tutti i Dipartimenti siano rappresentati in Senato.
E siamo perché ciò avvenga nel più breve tempo possibile.
Per farlo occorre una modifica dello Statuto che sia non contingente, ma consenta di "accogliere" eventuali cambiamenti nel numero di Dipartimenti. Non è difficile costruire una norma che dica che il numero dei docenti in Consiglio è (almeno) pari al numero dei Dipartimenti. Quindi non si scrive tredici (perché magari il numero cambierà), ma si scrive una norma che rimanga efficace qualunque sia il numero di Dipartimenti.
Questa è la sola obiezione: non è male che le cose di facciano bene qualche volta.
Ribadisco siamo pienamente d'accordo a che tutti i Dipartimenti siano rappresentati e che la norma che lo prevede sia giusta e lungimirante.
Aggiungo un'altra verità: noi non siamo contrari a che l'offerta formativa dell'Ateneo si arricchisca, al contrario pensiamo che vada fatto. Pensiamo però che vada fatta un'analisi attenta dei corsi che si trovano in difficoltà, alcuni dei quali magari vanno sostenuti o rilanciati, altri forse chiusi, e che i corsi nuovi vengano pensati in una dimensione strategica e di sistema; meglio ingegneria informatica o informatica? E perché no anche Design? E perché no Design in rapporto a Scienze della comunicazione? E perché no un'Ingegneria del territorio? E perché no qualcuno di questi  corsi non farli in forma congiunta con altre Università? Con Cagliari? Ci si ragiona, con calma e senza prevenzioni; si ragiona sulle coperture e sugli eventuali investimenti in modo chiaro e trasparente, con una visione strategica; questo abbiamo detto e diciamo.
Come sempre quel che pensiamo lo diciamo, come sempre sappiamo che saremo "interpretati"; poco male.

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