venerdì 13 aprile 2012

Allo stremo

Care amiche e cari amici,
nel rinnovarvi l'invito per sabato 5 maggio (allego la Locandina), faccio un rapido punto della situazione.
Parto dalla nota ottimista (se ce ne è una): qualcosa dovrebbe muoversi nella prossima settimane per il personale.
E c'è qualche chance per un finanziamento straordinario di una qualche consistenza, ancorché insufficiente.
Testimonianze positive delle volontà politica dell'Ateneo di prendere in considerazione i problemi di AAA.

Per le sedi: interventi minori, ma urgentissimi, su quelle esistenti, soluzione provvisoria al Liceo, spazi del Santa Chiara, siamo invece fermi; in queste condizioni non siamo in grado di pianificare il prossimo anno accademico e dare una postazione di lavoro a tutti i nostri docenti, assegnisti e dottorandi.
La situazione delle coperture degli insegnamenti per il prossimo anno, dopo la drastica riduzione dei contributi regionali per i visiting professor, è drammatica: ci riuniremo a breve, conti alla mano, ma la possibilità concreta che uno dei nostri corsi non possa partire c'è.
Dopo essere stati costretti a chiudere Design (che era e sarebbe rimasto un ottimo corso, necessario alla Sardegna), potremmo dover chiudere la triennale di Urbanistica (un ottimo corso, necessario alla Sardegna, importantissimo nel momento in cui tantissimi corsi di Urbanistica chiudono in tutta l'Italia).
Cercheremo di impedirlo, ma con il quadro attuale delle risorse non saprei come fare.
L'ulteriore mazzata è l'annuncio che per l'anno successivo i fondi della Regione per i visiting professor saranno ridotti a zero.
Provo a ripetermi: meno di un milione di euro all'anno (un terzo di quel che va alla sede staccata di Nuoro, parecchio meno di quel che va ad Oristano) ci consentirebbe (una volta risolto il problema delle sedi e del personale)  di organizzare un'offerta formativa, stabile, di qualità, con una proiezione internazionale; due corsi di laurea triennale in Architettura e Urbanistica, due magistrali internazionali, quattro o cinque importanti Master, un dottorato internazionale, la partecipazione ad altri dottorati con altri Dipartimenti; in prospettiva - anche in relazione con Cagliari - un corso di laurea di Design; in prospettiva l'allargamento dell'offerta formativa in collaborazione con Agraria, Chimica e Scienze e la costruzione di una Scuola Politecnica internazionale con Dipartimenti del nostro Ateneo e stranieri.
Tutto questo in una sede decentrata, dando sostanza e valore all'idea di un rapporto con il territorio forte e capace di creare valore.
Ci può dire qualcuno, e lo chiederemo con insistenza e creanza, perché una scelta così ovvia e vantaggiosa viene ignorata od osteggiata (a parte che dall'Ateneo che - con i suoi tempi - sta facendo il possibile?)?
Ma le cattive notizie non finiscono qui: un prossimo post (che interesserà direttamente colleghi e collaboratori) sarà sulla riapertura del bilancio (eh sì a metà aprile non è ancora aperto e non sappiamo quando lo sarà): stay tuned.     

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