Credo che la festa del primo maggio ci riguardi molto più di quel che pensiamo.
Non solo perché la festa del lavoro in un repubblica fondata sul lavoro è una festa importante.
Ma perché tra i molti problemi che abbiamo ce ne sono un paio che con i grandi temi di questa festa nell'anno 2012 hanno molto a che fare.
Il primo, cui dovremo dedicare molta attenzione (e cercherò di farlo, anche se - come è probabile - tra un mese dovrò cambiar nome a questo blog), è quello della "occupabilità" dei nostri laureati: come ho già avuto modo di dire, essi sono mediamente parecchio bravi e apprezzati, ma la situazione del mercato del lavoro e dell'economia in Sardegna ha sempre rappresentato un problema per un loro inserimento nel lavoro nella nostra terra (sino a un anno fa molto migliori erano le condizioni fuori dall'isola); eppure di bravi architetti e urbanisti la nostra regione avrebbe bisogno; ecco, AAA dovrà dedicare energie ed ingegno a trovare le modalità per aiutare i nostri laureati a trovare e a costruire opportunità di lavoro.
Il secondo, e c'è qualche legame con il primo, è quello della situazione dei nostri molti "precari" (nel nostro Dipartimento e nella nostra Università sono davvero molti); è una questione rilevante anche dal punto di vista etico, specie in un momento in cui stanno per scadere contratti e assegni di molti "back"; come ho già avuto modo di dire le fattispecie del lavoro "precario" nell'università sono molte e diverse, e quindi hanno bisogno di diverse azioni e strategie per essere affrontate; ma tutto si può fare tranne non porsi il problema; se riesco, prima delle mie dimissioni di fine maggio, vorrei discutere di questo con i nostri precari, magari proponendoci di proporre all'Ateneo una riflessione organizzate e una conferenza in autunno.
Intanto buon primo maggio a tutte e a tutti; Viva la festa del lavoro!
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