mercoledì 24 aprile 2013

Una giornata difficile.

Comincerei dalle Lauree.
Abbiamo avuto circa settanta laureandi in quattro commissioni parallele.
Calcolate quante persone c'erano a una media di dieci per laureando.
La situazione ai piani era oltre il limite della tollerabilità e della sicurezza.
Ma l'Asilo Sella è l'unico spazio che abbiamo per la didattica.
Ciononostante anche questa sessione di laurea sta confermando la qualità dei nostri studenti.
E anche un'altra cosa, cui tengo molto.
Il grande impegno che i colleghi, la referente didattica, i collaboratori a sostenere i ragazzi motivati, anche quando trovano un qualche inciampo nel loro percorso.
Il basso livello di abbandoni e il fatto che quasi non esistono studenti inattivi sono un esito dei questo lavoro.
Ma anche lo sforzo che facciamo per sostenere chi si era provvisoriamente fermato (per tanti motivi: lavoro, un figlio, scelte di vita. scoramento) dà dei risultati.
Ma la situazione logistica era insostenibile.

Qualche aspetto negativo lo devo rilevare: non mi piacciono molto i modi standard di festeggiare (mi piacciono di più quelli fantasiosi e trasgressivi), ma questi sono fatti miei.
Tuttavia non tollero che il lancio di coriandoli e altro sporchi aule e cortili, specie se qualcuno butta per terra i contenitori. Non tollero non è un modo di dire; vuol dire che prenderemo provvedimenti severi: i rifiuti non si lasciano per terra da nessuna parte, neppure (tanto meno) a Scuola. Vi assicuro che non si ripeterà.

Andrei avanti con l'audizione in Senato.
Credo sia andata bene. Le richieste contenute nel nostro documento (che ripropongo qui) sono state accolte.
Ma non voglio dire di più, perché venerdì uscirà un comunicato ufficiale con i dettagli.
Il giorno 30 incontreremo il Consiglio di Amministrazione.
Chiederemo ufficialmente un incontro entro il mese di maggio al Presidente dell'ERSU e al Presidente della Regione Sardegna.

Infine un'anteprima (non do dettagli per non bruciare la notizia): venerdì 3 maggio, sera, vi sarà un'iniziativa di confronto e di dialogo cui parteciperemo io e il Sindaco Stefano Lubrano. Io ripeterò pacatamente quel che dico da molti mesi. Ma sarà utile ripeterlo in un faccia a faccia.



La foto è di qualche anno fa. Eravamo meno.

12 commenti:

  1. La foto è delle prime lauree in Pianificazione, triennali, eravamo meno, ma anche li c'eravamo tutti (colleghi del laureando, oltre a parenti e amici). Questa volta i colleghi non hanno potuto, se non in pochissimi casi, partecipare e ascoltare le esposizioni, i festeggiamenti (spesso eccessivi e poco "urbani") non hanno rispettato chi discuteva, in altre sessioni o nella medesima, e chi aspettava. Anche lo spazio, ridotto, non aiuta. Direttore, si ricordi, siamo con lei. VS

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  2. No, lo spazio non aiuta. Immagino le proclamazioni nella nuova "aula magna di Alghero" al Santa Chiara, immagino le feste di laurea nella nuova "piazza" sui bastioni. Poi mi fermo. Perché mi sento un illuso.
    Grazie VS, so che tutta AAA è con me, o meglio è con se stessa e con la città.
    Proviamoci ancora.

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    1. Anche io immagino, e questa immaginazione credo sia la forza di noi tutti, AAA...
      Ci proviamo, e ci proviamo con più forza.
      Qualche giorno una collega Austriaca mi raccontava un motto del suo Paese:
      Se non ci riesci, provaci più forte.
      Se non ci riesci con la forza, prova con più forza!
      Mi piace...

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  3. La questione degli abbandoni affligge i corsi di studio che non hanno il numero chiuso. Purtroppo la situazione di altri corsi di laurea è drammatica, con un'alta percentuale (sino al 35%) di studenti che si iscrivono e non vengono neanche a lezione. Non esiste al momento una strategia di ateneo per affrontare questa situazione.

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    1. Credo sì che sia opportuna una riflessione di Ateneo.
      Ma vorrei fare una precisazione: ci sono in Italia corsi a numero programmato ("chiuso") che hanno alti abbandoni e molti studenti inattivi.
      Anche se - va riconosciuto - che - come è ragionevole pensare - l'esistenza di un numero programmato favorisce scelte motivate e quindi riduce abbandoni e inattività.
      Poiché non sarebbe giusto limitare la possibilità degli studenti di iscriversi all'Università (anzi si dovrebbe far accrescere il numero degli iscritti) è una questione che va studiata attentamente.
      Io credo che noi abbiamo troppi corsi di laurea, dovremmo averne meno, concentrando le risorse; credo che dovremmo arrivare percorsi differenziati per studenti che hanno difficoltà a frequentare; prevedere un periodo iniziale di pre-iscrizione per motivare e orientare (un lavoro che si fa meglio sul campo); avere un controllo costante della situazione (le nuove tecnologie aiutano); ridurre i vincoli burocratici.
      Dirai: perché con tutte queste buone idee non ti candidi a Retore? Ti dirò che ci sto pensando. Ma poi mi sveglio e mi accorgo che era un incubo.

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  4. Come retore il prof Cecchini è già perfetto. Come rettore sarebbe un sogno fantastico... un sogno...

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  5. Non sarei capace.
    Mi manca ben più di una t.
    Ma servirebbe un grande cambiamento per affrontare un futuro difficile.
    Ci vorrebbero molte idee e molte forze nuove.
    Io ci sto a dare una mano.

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  6. Sono una studentessa di Architettura da anni.
    Ero presente alle Lauree il 24 in qualità di collega-amica di alcuni dei laureandi.
    Sono d'accordo con Lei Direttore, la situazione era assolutamente insostenibile. Gente stipata in spazi angusti e laureandi costretti a discutere la tesi (momento importantissimo per ogni studente) in condizioni a dir poco vergognose (rumore, caos, confusione, ristrettezza di tempi e di spazi).

    Ma credo che si sarebbe potuto, se non evitare, perlomeno ridurre il disagio semplicemente facendo due cose:
    1. Annullando tutte le lezioni della giornata della Lauree (in tutto il primo piano c'erano lezioni e ragazzi che lavoravano nei tavoli del corridoio e nelle aule libere, cosa per me assurda in una giornata del genere!)
    2. Dividendo le Lauree in almeno due giornate distinte (in modo da dimezzare le persone e ridurre così il malessere generale)

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    1. Cara Roberta, hai ragione; abbiamo sbagliato.
      Più o meno avremmo dovuto fare come dici.
      Le ragioni per cui abbiamo preso la decisione di farle tutte nelle stesso giorno era che il giorno dopo era festivo ed era un po' complicato passare al giorno successivo.
      Ma avremmo dovuto farlo.
      Credo che sia da persone responsabili ammettere i propri errori.
      Resta il fatto che - comunque - la situazione logistica in cui viviamo è intollerabile, come sai.

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  7. Professore buongiorno, scusi la divagazione. Che dobbiamo aspettarci dal nuovo ministro dell'Istruzione?

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  8. Dalla collega Carrozza nihil nisi bonum, dall'onorevole del PD Carrozza nulla di cattivo, dal ministro Carrozza del governo Letta-Alfano non saprei.
    Il mio giudizio personale sul governo è negativo, anche se il numero di ministri per bene è superiore al prevedibile.
    Diciamo: cauto pessimismo.

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