martedì 23 aprile 2013

Lo so. So che è inutile.

So che è inutile, ma ci provo lo stesso. Provo a spiegare come stanno le cose e come sono sempre state.
Non chiedetemi (non chiedetemi!) di spiegare perché altri interlocutori agiscono come agiscono; non lo so e comunque non spetterebbe a me spiegarlo.
Cliccando  qui, trovate la lettera che ho inviato a Senato accademico e Consiglio di amministrazione, che incontreremo mercoledì 24 e mercoledì 30 aprile.
La lettera dice molto chiaramente, con la pacata ragionevolezza che ci contraddistingue, quello che pensiamo e che stiamo dicendo, con impeccabile coerenza, da molti mesi.
Pregherei ognuno dei lettori, benevolo o malevolo che sia, di credere che ho molti difetti, ma tra essi c'è anche quello della coerenza e di fare quel che dico.
In particolare, ieri 22 aprile, scadeva, come dicevo da molto tempo, la presentazione della scheda per l'accreditamento dei corsi di laurea di nuova attivazione (in gergo SUA): la scheda prevede che si debba indicare la sede - effettivamente disponibile - di svolgimento delle attività: come Dipartimento avremmo dovuto indicare Sassari; il Ministero ha rinviato la scadenza al 20 maggio (all'ultimo momento). Bene.
Il 20 maggio scade comunque la compilazione della SUA per tutti i corsi; subito dopo viene fatto il manifesto degli studi, che un atto persino più vincolante perché dice agli studenti dove dovranno andare a studiare e a vivere.
La delibera del Consiglio di Dipartimento che ho già pubblicato, la trovate qui
Posso ripetere con grande chiarezza e assicurandovi che sarò coerente che - per quanto mi riguarda, e per farmi fare diversamente si dovrà destituirmi - io non prevederò di inserire nella SUA se non aule di cui l'Università disponga formalmente?
Se arriveranno le aule, con un accordo ufficiale non con annunci alla stampa,  la decisione di trasferire a Sassari le magistrali sarà rivista e indicheremo Alghero, come è ovvio.

Tuttavia se arriveranno solo le aule per la didattica e non anche decisioni, o almeno indicazioni e risposte precise e vincolanti,  su biblioteca, aula magna e laboratori, io ritengo che le condizioni effettive per una vita adeguata di un'esperienza come quella di AAA non ci siano: chiederò al Consiglio di approvare l'accordo per non penalizzare nell'immediato gli studenti  e un minuto dopo mi dimetterò; spero di essere stato chiaro.
Intanto procederemo a chiedere un incontro con la Presidenza dell'ERSU e della Regione, perché la vita di AAA non dipende solo dagli spazi, ma anche dai servizi e dai finanziamenti.
A Giugno faremo un bilancio: una giornata di riflessioni e di idee per costruire un futuro migliore per la.nostra comunità.
Voglio precisare che io sono stato eletto sulla base di un programma, a quel programma mi sento vincolato, per quel programma mi batto: è ovvio che se, per incapacità o a causa del destino cinico e baro o per altre regioni,  non posso mantenere quegli impegni nella sostanza, ho il dovere di  rinunciare. Punto.
Voglio anche precisare che predisporre un accordo che nella definizione delle premesse, dei contenuti e degli impegni (tra cui quelli previsti  per il Dipartimento)  non ci coinvolga anche  nella fase della stesura e della redazione a me non pare molto saggio; tutto quello che ci riguarda abbiamo il dovere e il diritto di discuterlo; non ci faremo togliere questo diritto  con il pretesto dell'emergenza: sono molti mesi che chiediamo di discutere e di lavorare, nessuno, nessuno venga a dirci, ora, che non c'è tempo.
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Cose positive? Come sempre molte. Una su tutte la bella iniziativa su come costruire possibilità di lavoro nonostante la crisi: presto usciremo con lo spazio dedicato all'evento e tutti materiali: per ora accontentatevi dell'immagine di copertina.






2 commenti:

  1. E' davvero una situazione surreale!
    Non trovo uno straccio di motivazione che giustifichi tutto questo. Siamo una buona scuola e un buon dipartimento che ha sempre fatto la sua parte; un briciolo d'orgoglio da chi potrebbe e forse dovrebbe sostenerci (e non solo economicamente)esiste? La boccata di ossigeno quando ormai siamo quasi annegati non basta e non ci deve bastare come è stato ormai negli ultimi anni. Assurdo il fatto che certe comunicazioni avvengano tramite articoli di giornale e non tramite discussioni, e mi riferisco allo scottante caso delle sedi e sul loro mantenimento. Ma sono in disaccordo su un punto: capisco e condivido la sua coerenza e il fatto di voler portare avanti il suo programma, ma sulle dimissioni, spero che ci ripensi.

    Studente SdAP

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  2. Caro studente,
    io non vorrei dimettermi e se posso non lo farò.
    Ma tutti voi mi avete eletto su un programma, e per me un programma non è carta straccia, ma un impegno, un patto.
    Se - in tempi ragionevoli - non dovessi essere in grado di realizzarlo, come persona seria, dovrei trarne le conseguenze.
    Grazie, un caro saluto.

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